giovedì 26 aprile 2012

VI Festival Internazionale della poesia " PALABRA EN EL MUNDO"


VI EDIZIONE DEL FESTIVAL  INTERNAZIONALE DI POESIA
“PALABRA EN EL MUNDO”

La poetica s’effonde ovunque la cultura venga accolta come matrice portante di costruttivo arricchimento umano. A riguardo, “ Palabra en el mundo”, una manifestazione annuale, attualmente giunta alla sesta edizione, alla quale di consuetudine vi partecipano 750 paesi del mondo, si prefigge di divulgare ciò. L’accezione mondiale dell’evento diviene un caposaldo non sottovalutabile per l’incontro e l’approccio social-culturale delle località e degli individui aderenti. Il fondamento cardine della rassegna è basato sull’unione dei popoli in un unico comun denominatore, ossia la Pace, quest’ultima divulgata, espressa e condivisa attraverso il mezzo poetico. Una manifestazione, che nella totale gratuità della mediazione tra diversità antropologiche e geografiche, riesce ad essere efficacemente ravvivante ed utile nell’approccio dell’individuo con il mondo.
In qualità di partecipante, io Meloni Enrica, Credendo personalmente nelle potenziali risorse della poesia, e soprattutto che anche tale attività possa esser fiorente di un positivo input alla comunicazione cosmopolita.
                           
 LE RESPONSABILITÀ ATTIVE VERSO LA CULTURA.
La rassegna è sita ovunque si conduca un percorso comunicativo sull’uguaglianza umana. Individualmente, ciascuna mente manifesta il libero arbitrio, nel divulgar un soggettivo comunicato di pace culturale attraverso l’organizzazione d’eventi, letture, collaborazioni dirette tra artisti e tutti coloro che vogliano in nome della Pace, donar un proprio contributo alla realizzazione della riscoperta poetica, che potrà esser diffusa in larga scala tramite differenti organizzazioni espressive, ogni singolo individuo è in modalità diretta invitato ad esser partecipe. Istituti d’istruzione, biblioteche, associazioni culturali, testate giornalistiche e emittenti radio sono vivamente incentivate e sensibilizzate a questo meritevole incontro culturale. Il Giornalino di Siliqua, dona senza scopi di lucro, lungi da qualsiasi mercimonio, la sua presenza diretta all’evento, delineando cosi la propria opera esplicativa negli annali di quella pace, marginalmente ancora subordinata in svariate nazioni del mondo. (Nella foto, Rech Annalis, l’albero della pace).
 
Palabra en el mundo diviene un’etica coscienziosa, un’esorcizzazione graduale a qualsiasi forma discriminatoria presente nel contesto sociale. La strumentalizzazione del mezzo poetico è un risvolto autentico verso un riscatto spirituale degli uomini. Poesia, come metodica spirituale di un ricrearsi, opposto al depauperamento dei limiti infecondi che un sistema di non conoscenza, privato d’ istruzione e valori morali, renderebbe la pedagogia d’ogni individuo tentennante e irascibile alle positività del rapporto con culture di differente  identità. Un verso collocato in strofe dal fraterno messaggio, spesso diviene fonte d’ inesauribile ausilio verso una visione del mondo tanto più completa e cosciente quanto solidale e cooperante. Il donare versi è uno scambio forte ed incisivo, non solo tecnica letteraria ma anche epistola di pace. Non solamente rime fine a se stesse ma anche comprensione dell’altro.
DIVULGAZIONE ED ADESIONE ALL’EVENTO:
Chiunque volesse render la poesia, fioritura di un messaggio di fratellanza pacifica rivolto ai paesi di diversa nazionalità o anche semplicemente a coloro che sono a loro prossimi, potrebbe sviluppare e far conoscere la propria creatività poetica aderendo all’iniziativa e seguendo le indicazioni presenti nella scheda sottostante riproposta anche nella nostra testata.


I dati richiesti:
Ad ogni organizzatore si domandano i seguenti dati, che verranno inclusi nel programma generale del Festival e diffusi nel mondo

Nazione, città o paese:
location scelta per l’evento: (es. Scuola, caffè letterario Pasolini, etc.),
giorno: ( E’ possibile realizzare un’iniziativa al giorno per tutti i giorni di Parola Nel Mondo), generalità organizzatore:
generalità poeti partecipanti:
e-mail di riferimento:
eventuale patrocinio di:

Ogni organizzatore dovrà comunicare, a fine evento, un sunto dell’esperienza che verrà divulgato tra i canali internazionali di competenza del Festival.
Riferimenti, info, adesioni per l’Italia: G.Mulas – mulasgiovanna@yahoo.it /direzioneisolanera@yahoo.it
Tito Alvarado (presidente honorario Proyecto Cultural Sur) pcsur@aei.ca
Gabriel Impaglione (director Revista Isla Negra) poesia@argentina.com
Alex Pausides (presidente Festival Internacional de Poesía de La Habana) proyectosurcuba@uneac.co.cu
Equipo de comunicación:
Carolina Orozco (Responsable del blog oficial del Festival) pcsur-nc@colombia.com
Cintia Oliva (responsable página web del festival) -cinoliva@gmail.com;



La partecipazione non esenta nessuno, dar un proprio contributo alla pace è un gesto inopinabilmente apprezzabile. I poeti, senza tacere discorrono spesso, operando anche in maniera silenziosa nelle più sconosciute forme di sostegno sociale, essi sono l’emblema della lotta contro l’emarginazione, i sostenitori delle cause a favore dei più deboli, sono menti, in taluni casi, depoliticizzate ma temerarie nel ricercar quel riscatto esistenziale, che ancora tanti individui non possiedono. Sono i fautori di traguardi ambiti, figli di quella speranza che mai cessa di manifestarsi nei contesti d’ogni anfratto di mondo. Sono parole, pronunciate nei silenzi di chi dormiente, non s’accorge che rinunciando al riposo, essi continuano imperterriti a parlar alle società in attesa d’esser uditi. Poeti, esponenti d’un sostegno all’umano, d’apparente sola retorica ma di marcata efficacia.
POETI, INESAURIBILI VOCI AL COSPETTO DEI REGIMI.
Cesar Vallejo
 
Poeta peruviano, esponenziale mano poetica della cultura ispanoamericana del secolo XX - assieme a Neruda e Huidobro - e una delle voci più originali della lingua spagnola.
Un testimone di morti, corrose dall’empietà arbitraria d’un sistema politico lesivo per le genti della sua patria. Incessante ricercatore della salvezza dopo l’espiazione delle torture sociali dell’epoca; solidale con i meno abbienti abbandonati del sistema capitalista. In diverse tappe della sua instancabile opera umana si notano gli influssi del modernismo, l’ avanguardia, l'indigenato, la poesia sociale e l'impatto di eventi storici come la Guerra Civile Spagnola. Autore di "Los heraldos negros" (1918) e "Trilce" (1922). Scrittore antifascista, visibilmente riconoscibile dall’opera "Tugsteno".
 Gli araldi neri
Ci sono colpi nella vita, così forti…io non so!
Colpi come l’odio di Dio; come se di fronte ad essi,
la risacca di tutto il sofferto
ristagnasse nell’anima…Io non so!

Sono pochi; però sono…Aprono solchi scuri
nel volto più fiero e nel lombo più forte.
Saranno forse i puledri di barbari Attila;
o gli araldi neri che ci invia la Morte.

Son le cadute profonde dei Cristi dell’anima,
di qualche fede da adorare che il Destino bestemmia.
Questi colpi sanguinosi sono i crepitii
di qualche pane che sulla porta del forno ci si brucia.

E l’uomo…Povero…povero! Gira lo sguardo, come
quando una pacca sulla spalle ci chiama;
Gira gli occhi pazzi, e tutto il vissuto
ristagna, come una pozzanghera di colpa, nello sguardo.

Ci sono colpi nella vita, così forti…Io non so!

Lauro De Bosis

Esempio antifascista fin dalla marcia su Roma, nel 1924, presente in territorio statunitense in qualità di promulgatore di conferenze dal carattere storico, letterario e filosofico dalla società Italo-americana di New York. Qui imperterrito, dibatté il suo dissenso verso   i metodi della dittatura fascista in patria e per la sfrontata propaganda che gli agenti di Mussolini facevano per il dittatore. Si ricorda la sua opera poetica “ Icaro” del 1927.
LOTTA ISOLANA NELLA POETICA CONTRO IL POTERE ED I SOPRUSI.



Don Francesco Ignazio Mannu (Ozieri, 18 de maju de su
1758 - Cagliari, 19 de austu 1839) fizu de sos nòbiles Giovanni Michele e Margherita Ruig. Aiat istudiadu in Utieri e in s'Universidade de Tathari inue si fit laureadu in Leges. Poi 'e sa làurea si fit trasferidu a Casteddu inue aiat pratigadu sa carriera legale. Finas si fit vicinu a sas positziones polìtigas de Giovanni Maria Angioy non dd'aiat subidu cunsecuèntzias, difatis in su 1798 faghiat parte de sos tres nùmenes propostos su 1 de martu dae sa Reale Udientza pro sa càrriga de Vice Intendente Generale. Franziscu Mannu at iscritu s'innu Su patriottu sardu a sos feudatarios.
( TRATTO DA P. A. Bianco - F. Cheratzu, Su patriottu sardu a sos feudatarios, Sassari, 1991 )
Procurade de moderare
Procurad'e moderare
Barones, sa tirannia
Chi si no, pro vida mia,
Torrades a pés in terra
Decrarada est giaj sa gherra
Contra de sa prepotentzia
Incomintzat sa passentzia
In su pobulu a mancare
Mirade ch'est pesende
Contra de bois su fogu
Mirade chi no est giogu
Chi sa cosa andat 'e veras
Mirade chi sas aeras
Minetan su temporale
Zente cunsizzada male
Iscurtade sa 'oghe mia
No apprettedas s'isprone
A su poveru ronzinu,
Si no in mesu caminu
S'arrempellat appuradu;
Mizzi ch'es tantu cansadu
E non 'nde podet piusu;
Finalmente a fundu in susu
S'imbastu 'nd 'hat a bettare.
Su pobulu chi in profundu
Letargu fit sepultadu
Finalmente despertadu
S'abbizzat ch 'est in cadena,
Ch'istat suffrende sa pena
De s'indolenzia antiga:
Feudu, legge inimiga
A bona filosofia!
...
Custa, populos, est s'ora
D'estirpare sos abusos
A terra sos malos usos
A terra su dispotismu
Gherra, gherra a s'egoismu
E gherra a sos oppressores
Custos tirannos minores
Est pretzisu umiliare
Si rammenta che questa è la versione comunemente nota e divulgata, i documenti storici ne rilevano una versione integrale composta da un numero maggiore di strofe, chi fosse interessato alla lettura potrà reperir il testo al seguente link: http://www.ildeposito.org/archivio/canti/canto.php?id=174.

LA VOCE DEI POETI CONTEMPORANEI, IL LORO CONCETTO DI PACE ATTRAVERSO LE PAROLE NEL MONDO.

Gianni Mascia (© foto di Maria Luisa Carrada, 2012)
 

 <<-Palabras en el mundo è la dimostrazione che un altro mondo è possibile! E’ possibile cambiare il mondo con la poesia, è possibile cambiare il mondo con la bellezza, è possibile cambiare il mondo con la nostra rivoluzione umana che spandendo semi di nuovo umanesimo può determinare un cambiamento radicale arrivando al cuore della gente ne cambia lo stato vitale e purifica le anime lavandole dal veleno della spotizzazione imperante, invitando a viaggi interiori, a navigare nel mare dello spirito in antitesi all’andare di  questo pianeta impazzito e martoriato dai suoi abitanti che vedono nel dio denaro l’unico valore da adorare. Poesia è taumaturgia, è catarsi, è leggere tra le righe nella tristezza e nell’allegria. Dove c’è poesia non può esistere la guerra, dove bellezza alberga non c’è posto per egoismo e tirannia e l’ingiustizia diventa un’utopia. Hasta la poesia, siempre!->>.
Il poeta dona questi suoi versi, rivolgendoli ad ogni lettore che nel simbolismo della pace si capacita d’ascoltare:

E poi ci sei tu, poesia, sempre più mia,
negli echi di luce a respirare amore,
mano tesa nel buio nuvole a sgomberare.
E cantamelo tu quel canto magico che incanta
e narrami il racconto del tempo senza tempo
che filtra negli interstizi ad azzurrare spazio
e caracolla in lampi di follia, là, tra la folla,
nel viaggio temporale del ritmo universale sale
e impregna il mondo di malinconia nel dissodare
i solchi siccitosi di terra calcinata dal sole,
il sole che finisce in sale nell’arida allegria
dei vuoti a perdere di vacue vite a consumare,
negli angoli remoti di guerre in terre di gramigna,
abbandonate nella mente della gente ansante.
E allora, ancora, ci sei tu poesia, sempre più mia.
E cantami di nuovo quel canto che incanta ed è luce,
è acqua che scorre a dissetare anime riarse,
è vento e seme che soffia inseminando il ventre
di madri assopite al suono della nenia che rinasce
a disvelare il mistero della vita sussurrando
nel caldo vapore di labbra schiuse in armonia.
Gianni Mascia


Francesco Masia
<<- La pace!!
Invocarla a gran voce dai quattro lati del pianeta in una riunione poetica con semplicità e naturalezza esprimendo “parole dal mondo” e “voci dal vento” in quelle fatidiche 5 giornate di maggio.
Tula lo fa da tre anni con determinazione col suo festival, per unirsi ad altri 750 paesi nel mondo per gridare univocamente a quel bambino che legge poesia in un canto collettivo affinché la fraternità sogni con noi il miglior futuro per tutti->>.

Un dono poetico del poeta come omaggio riflessivo sull’essenza del progetto:
Oh paghe, tue chi attis bonos disitzos -                                          Oh pace,tu che porti sani desideri
e ti pones in conca piangente                                                           corona mettendoti in capo piangente corona
de isteddas in chelu reina                                                                  e padrona di stelle nel cielo regina e padrona
e in terra natia atzendes sos litzos                                                   in terra natia illumini i volti
che mama soberana cun bonos cussitzo                                         come buona madre con sani consigli
a tottu su mundu macchine perdona                                               al mondo intero pazzia perdoni
pontzende in su mundu gherras a parte                                          mettendo guerre nel mondo a parte
inondendedi tue, de poetica arte.                                                     inondandoti tu, di poetica arte.
Frantziscu Masia



Parole dalla sarda penna del Masia:
Oh paghe, tue chi attis bonos disitzos
e ti pones in conca pianghente corona
de isteddas in chelu reina e padrona
e in terra natia atzendes sos litzos
che mama soberana cun bonos cussitzos
a tottu su mundu macchine perdona
pontzende in su mundu gherras a parte
inondendedi tue, de poetica arte.

Frantziscu Masia

TRADUZIONE..

Oh pace,tu che porti sani desideri
mettendoti in capo piangente corona
di stelle nel cielo regina e padrona
in terra natia illumini i volti
come buona madre con sani consigli
al mondo intero pazzia perdoni
mettendo guerre nel mondo a parte
inondandoti tu, di poetica arte.

SEGNALO UN’INTERESSANTE RASSEGNA:

Ci convochiamo per costruire il possibile e l’impossibile.

Il 19 maggio a Tula si svolgerà la III° edizione organizzata dall’Associazione Culturale G. M. Baravaglia, nell’anfiteatro comunale a partire dalle ore 18 parleranno di pace al mondo:

I poeti : Francesco Masia(Tula); Stefano Demelas(Chiaramonti) ;Giuseppe Pintore (Ortueri); Lussuriu Cambiganu(Pattada); Salvatore Sini(Berchidda); Gabriel Impaglione(Buenos Aires).

Le poetesse :Annamaria Careddu( Tempio); Giovanna Lai (Ozieri); Tetta Becciu (Ozieri); Marina Mastino (Olbia); Vittoria Carzaghe(Laerru);

Le scrittrici e poetesse: Giovanna Mulas(Lanusei); Enrica Meloni(Siliqua).

Reciteranno : Carmela Arghittu (Pattada): Paola Manca(Tuscania); Feliciana Cocco (Tula): Nino Pericu(Oschiri):

Canteranno: Gianluca Cotza(5° moro) Lucia Budroni; Carla Denule; Manuela Gruada; Il coro "Città di Ozieri".

Il critico D’arte Roberto Carta e il Tipografo Gianni Biddau illustreranno
il libro” Boghes dae su bentu”.

Le pittrici Daniela e Anna Squintu esporranno le loro opere poetico-pittoriche.

Conduce la serata Don Giacomino Fara.

Al Mixer il musicista Giovanni Becca.
La manifestazione gode del patrocinio della Provincia di Sassari dei comuni di: Tula; Oschiri; Ozieri; Chiaramonti; Erula e Laerru.
Il tutto sarà trasmesso da varie radio nel mondo attraverso Radio Genesis di Buenos Aires
condotta dalla giornalista Teresa Fantasia.

A fine serata saranno consegnati gli attestati di presenza..

 ( Opera di Francesco Furini, Pittura e poesia)

Rita Pacilio
<<- 'La poesia è una gioia che si partorisce tra destini complici nelle radici delle cose' .
E se la poesia non è altro che l'immagine meravigliosa dell’ esistenza stessa posso tranquillamente affermare che anche la Pace, l'Amore universale o la Tolleranza sono gioie, come la poesia, che si trovano nelle radici semplici delle cose e che nascono dalla comunione di forze interiori. Ecco il segreto che le accomuna: la semplicità! Hanno origine nella chiarezza elementare tutte le cose che appartengono all’universo infinito. La Pace intesa in questo senso, non è solo un valore sociale o un concetto filosofico, applicabile ad un macrocosmo più o meno organizzato, ma diventa comunicazione e metro di valutazione, di consapevolezza personale attraverso cui educarsi per meglio formare ed istruire. ‘Chi altro può parlare di Pace con la certezza che essa è possibile, se non tu, che hai il vantaggio di attingere a piene mani al fondo di quella riserva utopica che ti ha dato il Signore?’ (‘Omelie e scritti quaresimali’ don Antonio Bello.) La Pace è un percorso intimo di rispetto dell’altro e di confronto al fine di conoscere i propri limiti e quelli altrui camminando verso la sacralità delle persone. Infatti non c’è Pace quando ci si inorgoglisce di fronte allo sgarbo ricevuto, di fronte ad un torto, una mancanza, anche non volontaria. La Pace dovrebbe essere un modus vivendi, una continua applicazione possibile affinché la crescita umana e sociale vada verso evoluzioni sostanziali sul piano intellettivo ed emozionale di ciascun individuo.  R.P.

La Pace

Le cose distanti
assenti al nodo delle mani
si lasciano alla corrente dei venti
come si fa con la vela in mare.
Dimmi
questo spartiacque diradato
è il mio passo breve?
Di Rita Pacilio


Enrica Meloni

Il mio pensiero sulla pace:
<<-Nulla diverge dal mondo come il claudicare delle disuguaglianze umane, denigrabili atti, acri ed anguste azioni discriminatorie, insorgono lesive nella dignità di ciascun individuo. La poesia, mai effimera, coraggiosa parabola, che sorvola indelebile le vette del riscatto. Voce, priva di pentimento, spiritualità mutata in ogni pertugio d’animo, che silenzioso irrompe nella richiesta di un benestare. La pace come diritto inalienabile dell’uomo, fonte che placa qualsiasi arsura d’amore e di quiete. Non esisterebbe endecasillabo alcuno dalla scarsa efficacia, se il poeta, unendosi ad altri ricercatori del diritto, continuasse a lottare per la conquista della meta vitale: la libertà, quell’emancipazione ad esser attori del cosmo senza copione, divenendo autori di sé nel sacrosanto agire delle proprie salutari e mansuete intenzioni. La pace, un cammino decisamente sinonimo di civile e mai tormentata dimora , riposo dal travaglio, comunicazione prossima con i sorrisi di sguardi circostanti. Il dualismo tra poesia e pace non è vano, è una sommatoria di molteplici elementi, sfociati in un risultato aggradante : la serenità di corpi, animati dal piacere interiore d’esser rete sociale attiva, mente gioviale verso la costruzione del bene condiviso->>.

La mia poesia
Di vital sospiro sortirà ogni vocabolo,
anfratti d’esaustiva matrice d’anima,
solarità d’impulso soave.

Concetto d’un aforisma di saggio rimarcar,
madre temporale dell’aittanza morale,
massima espression d’un albergar emozionale.

Insostituibile e combattiva essenza,
sii tu nobil firmamento d’indelebil inchiostro.
D’un creato mirabile beatifichi cartigli mortali.

Passion di fedel amor,
assenza d’un paradosso indiscusso,
membro ammirabile, sii tu mia poesia.
( Tratto da pag.35 “Eventi in versi” Edizioni la Rondine, Catanzaro 2012)

Fautrice di grazia
Veemente, risorgivo e sublime gaudio melodico.
Posar di maestria, loquace consorte diva.
Ammirabil femminilità, vestale d’una sol virginea essenza d’un sonoro etereo.

Risuonabil cantico di fascinose note che van ammaliando sinapsi d’autore.
Pronunciar lirico, portatrice d’un rallegrante battezzar che di quiete, ravviva la posa tua.
Fautrice d’un diaulos prestante.

Virgulto poetico d’ogni moral pentagramma.
Ispiratrice di un’emozionalità contro effimere stasi di cuore.
Foce d’un plateal sussurro, parlamento d’un’egida sagace.
Sii tu, Euterpe, manna d’ogni arte che di te porta l’essenza.
( Tratto da pag.22 “ Eventi in versi” Edizioni la Rondine, Catanzaro 2012)


ENRICA MELONI E LA SUA OPERA “ EVENTI IN VERSI”, UN PARTORIR D’ANIMO NELLA PACE DELLA RIFLESSIONE SOCIALE.

Eventi in Versi è un testo che include cinquanta componimenti poetici, trattanti contenuti plurimi, mai monotematici ma spazianti nelle varie sfaccettature della quotidianità umana. Versi che si delineano nell'interpretare soggettivo del lettore, non possiedono accezioni d'autobiografismo, ma rappresentano uno spaccato sociale di quelle che sono le diversità esistenziali dell'uomo. Vicende, momenti, istanti che si ramificano in un excursus differenziato nell'interiorità dei protagonisti innominati delle strofe.  Eventi in versi, un titolo non casuale, bensì l'apice del procedere di vite contemporanee che s'incontrano nel contesto moral-sociale dell'opera. In esso, momenti di travaglio umano, paralleli a realtà di pace che solamente la beltà della poesia potrebbe contemplarli.
CHIUNQUE DESIDERASSE L’OPERA POTREBBE INVIAR UNA MAIL  ALL’INDIRIZZO : enricamln@libero.it


LA POESIA NEI PROFONDI SENSI DELLA PITTURA.
Shikanu', pittrice in anima e poesia.

Chiedo troppo.

Parte da qui la mia idea di pace,
da un bambino.

Un bambino,
basterebbe pensare ad un solo qualsiasi bambino
 per gettare le fondamenta solide di una pace duratura.

In ogni situazione in ogni contesto con chiunque dovesse capitarci di fronte,
basterebbe pensare :
dentro di te c'è quel bambino che sei stato
 e che era innocente
e pieno di aspettative di amore
esattamente
 come io sono stato un bambino innocente pieno di aspettative d'amore.
Con questa idea costante ,
 chiedersi se quel superfluo che vogliamo è davvero così irrinunciabile
sapendo che per averlo quel bambino dovrà fare a meno dell'indispensabile.

Certo
detta in questi termini sembrerebbe un'utopia visto che tutti ( io compresa) non viviamo proprio con il minimo indispensabile, ma sarebbe già un grande passo se ad ogni piccolo capriccio che soddisfiamo ci togliessimo sette piccole cose che non ci interessano più o che ci interessano meno.
Se ad ogni pretesa che abbiamo avanzato ad altri ci prodigassimo per sette piccole cortesie .
Se per ogni perdono che ci hanno concesso noi ricambiassimo con altri sette perdoni.

<<-Se per ogni " ti voglio bene" che ci dicono noi ricambiassimo con un " ti voglio bene" ad altre sette persone e non detto così tanto per raggiungere il numero sette ma scovando dentro di noi la voglia vera di voler bene agli altri, a quel bambino che è dentro di noi e che è lo stesso che è dentro ciascuno di noi.
Con un impegno così ci sarebbe poco spazio per minare la pace.
Questo detto fin qui è la mia personale ricetta.
Come artista invece (nonostante alcuni meno attenti dicano che la mia arte appare cupa ,triste..tragica) sono sempre alla ricerca della luce che traspare dai coni d'ombra dell'uomo....e non è quella luce forse messaggera di pace?
  Scavando nelle miserie umane ci si avvicina di più alla comprensione delle stesse, e più ci si avvicina più ci specchiamo e più riconosciamo noi stessi negli altri e gli altri in noi.
E' molto difficile trovare nella mia arte qualcosa che sia staccato dall'uomo, (forse nei miei lavori giovanili) è negli occhi e nelle azioni dell'uomo che trovo quel bambino e che tento di farlo vedere agli altri.
Per questo non mi piace chi si vuole comprare un dipinto per abbinarlo al divano, mi piace chi compra un dipinto perché si riconosce o mi riconosce come altra parte di se.
Perché percepisce un messaggio ( che sia intenzionale o meno da parte mia poco importa)che sia motivo di riflessione e di crescita personale.
So che può sembrare presuntuoso, ma credo sia comune in tutti gli artisti cercare di far vedere qualcosa che sia difficile da spiegare verbalmente, e tutti gli artisti veri sentono la responsabilità di ciò che tentano di trasmettere e nessun artista vero si prodiga per fomentare l'odio->>.



L’ARTISTA PRESENTA LA SUA OPERA:


Bicchieri
<<-"Bicchieri”. Mai mi stacco dall'uomo e dal desiderio di pace, sono quatto e sono insieme i due in piedi stanno stretti ai lati di quelli che cadono per non farli rotolare fino a rompersi, e sono vuoti non di contenuti, ma per fare spazio alle gocce degli altri, e sono di vetro, fragili e al tempo stesso forti, come tutti noi, come gli amici che si amano, come dovrebbe essere questa grande famiglia che è l'umanità che invece troppo spesso scorda la sua natura di "vetro" e corre velocemente perché vorrebbe la luna e non si accorge che negli occhi ha già una stella->>.


Claudio Moica.

 I Versi dell'autore, cosmopoliti gesti all'unanime accoglienza d'uguaglianza. Pace, sensazione udita dagli echi dei silenziosi bramare umani. Una voce dalla paternità poetica che acclama arte sociale: la parità spirituale in ogni individuo, meritevole d'esser innalzato al cantico della quiete.


MANI IN AMICIZIA

Nei sogni di libertà
un volteggiare di mani.
Mani nere
emigranti
con profumi d’africa;
mani bianche
illusione
di cieli ritrovati.
Unite in preghiera
di un Dio Maestro
giudicante
senza voti di verifica.
Protese
in segno d’amicizia
perché i colori siano di primavera,
serve
dei cuori puri
affinché i torrenti non delimitino i prati diversi.
Mani prese
in girotondo infinito
con ellissi orbitanti d’Amore
escludenti di spazio all’incerto,
solo
con auree lucenti
d’invito all’unione.
Mani strette
in catene di nuvole
libere nel vento
essenza di contemporaneo futuro.



RINGRAZIANDO GLI ARTISTI PRESENTI NELL’INSERTO, RIVOLGO UN PARTICOLARE SALUTO AI LETTORI, CHE SIA A LORO POESIA IN OGNI ATTIMO DI PACE.
Pace,
apice d’apostrofi indelebili,
vitalizio atteso,
sospiro privo di termine.
Lode all’anima,
di chi porgendo la mano
sillaba mai vana sarà.

( Enrica Meloni)
 Licenza Creative Commons
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