martedì 6 dicembre 2011

Il sonetto ( Parte seconda)


Il percorso sulla struttura del sonetto annovera una ramificazione di varianti minori, scarsamente conosciute ma efficacemente stilate nel background stilistico della poetica italiana. Autonomamente ogni tipologia presenta un elemento cardine di base, che ne concede un riconoscimento specifico. Un’esegesi accurata e minuziosa dei testi poetici, riconosce tali variazioni secondarie attraverso un sostanziale conteggio sillabico o ritmico.



Il percorso interno verso la conoscenza di tale componimento ha inizio con la Variazione di Montandrea, la quale circoscrive la sua configurazione compositiva all’aggiunta del distico AB al termine dell’ottava, conformemente presentato con il seguente schema: ABABABABAB CDC DCD. Un secondo tipo di sonetto lo si evince nel Raddoppiato, esso è composto da quattro quartine e quattro terzine con il derivato raddoppiamento delle disposizioni di rime. Uno strumento dialogico non indifferente. Lo schema di riferimento è il presente : AABB AABB AABB AABB CDC CDC DCD DCD. Per quanto concerne la Variante Guittoniana invece, è palese l’aggiunta di due endecasillabi AB al termine delle due quartine a rima alternata e due endecasillabi CD al termine delle due terzine CDC DCD, noto il suo schema, notoriamente reperibile nelle vari manuali: ABABABABAB CDC DCDCD. Una stravaganza stilistica è presente nel Sonetto Retrogrado, la sua lettura avviene iniziando dall’ultimo verso sino a concludere col primo. In realtà un sonetto con schema metrico capovolto in cui si appressino prima le terzine e poi le quartine. Schema reperibile: ACA CAC DEED DEED.



 Nel caso del Sonetto Acrostico invece, emerge una curiosità, ovvero, le iniziali d’ogni verso formano una parola o una frase. La rete è consueta nel presentare come modello di prim’ordine quelli di Boiardo negli Amores, il cui risultato è spesso il nome di  Antonia Caprara, donna amata dallo stesso poeta. Quivi si riporta un frammento esemplare: « Arte de Amore e forze di Natura

Non fur comprese e viste in mortal velo
Tutte giamai, dapoi che terra e cielo
Ornati fòr di luce e di verdura:

Non da la prima età simplice e pura,
In cui non se sentio caldo nè gielo,
A questa nostra, che dell'altrui pelo

Coperto ha il dosso e fatta è iniqua e dura,

Accolte non fòr mai più tutte quante
Prima nè poi, se non in questa mia
Rara nel mondo, anci unica fenice.

Ampla beltade e summa ligiadria.



Nel caso del Sonetto Metrico, detto anche Sonetto semiletterato, si ha una composizione d’un verso il lingua italiana, a sua volta seguito da un verso in latino, il quale spesso è tratto da testi antichi. Il Sonetto Sdrucciolo si presenta abbastanza semplicemente giacché tutti i suoi versi sono sdruccioli. Il Sonetto Tronco, con una compagine di versi tronchi.Il Sonetto Bilingue, similare al sonetto metrico, prevede un’alternanza tra l’italiano ed un’altra lingua romanza. Infine nel Sonetto Incatenato, ogni verso è legato da rima interna.




Enrica Meloni
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