domenica 15 gennaio 2012

Saffico mugugno


                                                      (dipinto di Massimo Campigli 1948)
Rosee carni,

perpetue voluttà nell'escaton della brama.

Cocente e lascivo verbo

nella cibaria degli umidi umori.

Natura

mai affranta

dolente,

scagliata contro un'altezzoso e superbo membro.

Loro,

messianiche latitanze nel talamo della femminea cupidigia.

Materne lodi

in seni speranzosi e bocche artefatte d'orgasmi taciuti.

Silenti,

taciturne nell'evolversi di scomposte pose.

Circuite a se nella penombra del barlume

ove le due invirginee vestali vissero deliri maniacali.

Sessualità,

vulve implumi nel linguaggio di cunnilingus interminabili.

Forme inumane,

sacrilegio perdonabile nei vangeli del piacere.

Versetto didascalico dell'ultimo sgorgare.

Labbra d'un caldo idioma:

kamasutra oltre tempo nell'orda del confessar roveti di vita.

Epilogo nel liquido bianco d'un saffico mugugno.


( Enrica Meloni)
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