giovedì 6 ottobre 2011

Euterpe

Magnanima risonanza nel lascivo tuo polso che d’aulos si fregia.

Sonante rimembranza nell’estasi della leggendarietà che la tua sagacia ebbe.

Non di sol vivere musicante vivesti, giacché di beltà d’esteta adornasti la tua veste.

Tangibile forma nel ventre tuo, dal qual nobiltà scaturì, somma gerarchia d’una Tracia in vigore.



Ellenica venustà, sospiro informe nell’aere d’un ove dal mancato contorno.

Tu, medesima a te, ritmica imprescindibile d’un fiatar di gaudio.

Coronamento d’un nubilato sconosciuto, poiché di gravida arte fosti matrona.

Scaltramente gioconda nell’oltre dei sintagmi d’eleganza.


Euterpe, onnisciente sibilo d’un mai barbaro fato.

Precisa raffinatezza nell’estimo d’ogni pensier di nota.

Come calcolo inalienabile, sii sommatoria d’ogni vece.

Unicamente Musa del congiunto apprezzar, sia a te, sia al mondo, divieni figlia d’eterno orgoglio.


( Enrica Meloni)
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