giovedì 22 settembre 2011

Fraterna progenie


 









Non sol distico né retorica epistolare fu il verbo d’amicale affetto.



Solennità dalla consuetudine isolana, un far dalla sacral timbrica.



Mai avversa spiritualità, anima mundi, unisono eco d’un leggiadro sospiro.



Innata stima, figlia di vicendevoli ego persistiti nella giovial parola.









Connubi d’animi indipendenti, progenie dell’inviolabile stirpe.



Consueti in un rammentar d’identitarie indoli, leggiadre e mai furenti.



Ilare dialogo, magna vocalità nelle quotidiane stesure mai ovvie.



Rinnovata gratitudine d’un esserci mai spurio ma ravvivante di lauta grazia.









Posteri d’un Sardus Pater, dalla perenne analessi pregna di storica dignità.



Eredi d’un terracqueo ventre, insenatura vitale dagli integerrimi scorci.



Esistenze accomunate dalla quiete d’un sol umano sussulto:


                                        Pregadoria glorifica in un Amen solenne, dedito a lei sarda madre.




                                                                      ( Enrica Meloni)
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