domenica 18 settembre 2011

Umana genia


Rosea cute la loro, al pari di flebili bisbigli s’ammacca di timidi sospiri.



Lei, carnicina, liscia depauperata dalla cocente volgarità.



Non sola epidermide ma olezzo d’umana vita.





Pelle, manto vitale di quel cuor che in essi ribatté veemenza.



Sintagma di lascive movenze, come un lustrarsi a ciò che di beato si fregia.



Calure d’uomini dipinti in eguali dettagli.





Una par condicio visiva, nudità, forma fraterna come destini posti allo sguardo.



Né membri né vulve faranno vergogna, giacché esse saranno perenne vita.



Seni mai aridi, reduci da parti regali, postumi ad un’egregia forza sociale.





Essi come infinitesimo idillio, sostenitori di questa mai logora stirpe.



Sulla gloria dello scalzo procedere, van movendosi nella terrena nudità.



Ancestrale genesi, trasmigrata comunità nella penisola dell’umana genia.







( Enrica Meloni)
Licenza Creative Commons
Enrica Meloni, poetica della quotidianità by Enrica Meloni is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.
Based on a work at enricameloni.blogspot.com.
Permissions beyond the scope of this license may be available at http://enricameloni.blogspot.com/.

Nessun commento:

Posta un commento