venerdì 30 settembre 2011

Recensione Michela Zanarella





Sulle intime strade


La mia idea d'amore


invade i gradini di una notte


e la volontà di mani in movimento.


Bacio il tuo andare in silenzio


sotto gli archi dell'anima,


dentro gli orizzonti di una carezza.


E amo il rintocco di midolli


chiusi nell'aula del desiderio.


Aprire pelle occhi e sudore, perché l' istante


non spezzi il lago


al crescere di fiato.


Avere piacere sulle intime strade


ignorando i profili dell'ora,


è capire con tutto il corpo


quanto un rumore d'acqua


conservi il profumo che hanno


i passi di un destino.


La scoperta d’un nitido poetare, mai spurio, coerente nell’eleganza femminea di versi che d’amore riversano tra le righe. Caratteristica certa di Michela Zanarella, nativa di Cittadella (Padova) nel 1980. Nonostante i suoi studi commerciali all’istituto Tecnico Giacinto Girardi di Cittadella mai omise il crescente amore per la stesura poetica, un nesso non casuale anche con il suo diploma di perito aziendale e corrispondenza in lingue estere, fu la traduzione in diversi idiomi internazionali dei suoi versi, parole trasmesse al mondo in molteplici traduzioni che permisero all’autrice di divulgare i suoi contenuti oltre il territorio italico.


 Il merito poetico è presente nelle menzioni di riconoscimento a lei dedicate, come il Concorso Beniamino Capparelli nel 2005 ed il Concorso Don Luigi Riva di Varese. Presente anche in diverse antologie nazionali. A lei si rimanda l’opera “ Credo”, sua prima raccolta poetica, pubblicata con l’Associazione Culturale MeEdusa. Tale produzione ottenne un soddisfacente risultato, la tiratura di mille copie ne fu conferma. La Zanarellla, è una stimata propagatrice di poesia, una comunicatrice di quest’arte, divulgata dal suo scrivere come un mezzo di dialogo comunicativo sociale, specie tra le coorti giovanili. Una partecipazione sullo scenario artistico, attraverso il quale la sua figura, di donna e poetessa imprime una presenza gradita e ben apprezzata.


Si citi la partecipazione alla trasmissione televisiva “ Poeti e Poesia “ di Elio Pecora su Televita a Roma ed ospite della trasmissione radiofonica condotta da Rosanna Perozzo su Radio Cooperativa di Padova. Membro dell’associazione U.I.S.P. “ Infiniti Sogni”, non sconosciuta alla stampa dei quotidiani quali La Voce di Berici, il Gazzettino di Padova, il Mattino di Padova, il Padova ed in settimanali quali il Periodico Italiano; in trimestrali come Orizzonti distribuito dalla Feltrinelli. Non solo premiata ma anche partecipe in veste di giurata al premio "Ebbri di poesia 2009" organizzato da Irene Sparagna. Aggiudicatasi il terzo posto posto nella categoria “poesia edita” al premio "Memorial Gennaro Sparagna 2009. L’evento “ Un Sorso di cultura” fu ideato grazie alla costanza della sua passione e credo poetici. È stata nella Commissione di Giuria del Premio Internazionale “Città di Torvaianica” 2010. Curatrice della prefazione della raccolta di fiabe “Le sette favole per imparare a sorridere” di Tiziana Mignosa, Edizioni Miele.


Oltre la sua prima citata pubblicazione si ricordino “Risvegli”, ed. Nuovi Poeti, seconda raccolta di componimenti poetici; "Vita, infinito, paradisi" ed. Stravagario nel giugno 2009; A dicembre del 2009 le Edizioni GDS pubblicarono la sua prima raccolta di racconti dal titolo “Convivendo con le nuvole”.
Oltre ciò il suo curriculum artistico vanta d’un ultimo lavoro, una silloge poetica dall’innato sentimentalismo, mai stasi morale ma un proseguire armonico nella circospezione dell’amare. “ Sensualità, poesie d’amore d’amare”, letteralmente non solo titolo ma concetto chiave dell’intero contenuto. Pubblicato da Sangel Edizioni, Gennaio 2011. Pag.46. Euro 10,00. Dal quale i versi del componimento “ Sulle intime strade” vengono rilevati in una riflessiva e pacata narrazione esistenziale, leggibili alla pagina 23. Un soffermarsi in un tacito soliloquio interiore, un’attenta visione del proprio Io circospettivo, attraverso la quale la forma mentis d’un sentimento irradia la sua profondità in diciassette versi sciolti, in una libertà di strofa esente da legami normativi a differenza di quel legame di cuore che la narratrice palesa intimamente sul cartiglio. Una struttura su versi piani, righi variegati tra endecasillabi, doppi settenari, doppi senari, ottonari, privi d’una simmetria stilistica, ma incentrati nella coerenza della contemplazione di ciò che si circuisce nel proprio animo. Presente anche l’utilizzo dell’ enjambement, ricondotto probabilmente alla passione dell’autrice alla letteratura francese, il settimo ed ottavo verso lo indicano con evidenza, lasciandolo nella solitudine d’un protagonismo innato “E amo il rintocco di midolli chiusi nell'aula del desiderio”. Elisioni vocaliche risuonano nel testo, puntualmente presenti e mai occultate: “mia idea”, “invade i gradini”, “mani in movimento”, “Bacio il tuo andare” via discorrendo nell’intero sciogliersi dei versi fin al momento in cui il tutto si conclude con l’eliso “i passi di un destino”. Altra peculiarità è l’utilizzo allegorico della terminologia utilizzata presente nell’ottavo e nel penultimo verso “nell'aula del desiderio” e “conservi il profumo che hanno i passi di un destino”. Una poesia tra le trenta presenti nella silloge, dalla ritmica calma e meditativa, il confermare di quella risorsa d’animo presente nell’umana spiritualità: l’amore.


ENRICA MELONI

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